I progressi nella medicina veterinaria (oltre anche ad una più elevata attenzione da parte dei propri compagni umani) ha contribuito al meraviglioso aumento dell’età media anche nei nostri compagni di vita a quattro zampe.
Questo comporta sia una grande felicità nella vita delle loro famiglie, ma anche un aumento nella manifestazione delle problematiche cognitive e fisiche collegate all’arrivo del periodo geriatrico.
Vedendo il nostro cane invecchiare potremmo infatti notare alcuni cambiamenti, anche piuttosto importanti, sia cognitivi sia legati alla salute fisica.
Esiste infatti anche nel cane una forma simile all’Alzheimer umano, chiamata sindrome da disfunzione cognitiva che può produrre alterazioni del sonno (che solitamente sono i più evidenziati dagli umani del cane geriatrico), difficoltà di apprendimento e di memoria, evitamento di situazioni sociali e confusione generale che lo porta a mostrarsi disorientato anche in ambienti familiari.
Dal punto di vista fisico invece (ma sappiamo quando le alterazioni fisiche comportino anche delle alterazioni degli stati mentali) possono incorrere soprattutto in perdita di vista o udito, osteoartrite, incontinenza urinaria, disturbi dermatologici, cardiovascolari e molto altro.
Purtroppo la vecchiaia è una cosa che non si può fermare, ma ci sono comunque degli accorgimenti per aiutare i nostri cani ad “invecchiare bene”, cioè ad avere quello che si chiama un “invecchiamento di successo”.
– garantire un’attività fisica adeguata: brevi passeggiate che stimolino la deambulazione, e anche la defecazione nel caso il nostro amico a 4 zampe soffrisse di stitichezza
– tutelarlo da altri cani cuccioli o giovani che potrebbero fargli male, ma anche da bambini che potrebbero risultare poco delicati nell’interazione. Ricordiamoci che oltre al dolore che potrebbe provare lui, anche la stessa irritazione provocata dalla sua condizione dolorosa potrebbe produrre dei comportamenti di reazione nei confronti di chi interagisce con lui in maniera inadeguata.
– attività mentale adeguata: passeggiate nei suoi posti preferiti, dove può annusare ed esplorare interessato e stimolare quindi le proprie funzioni cognitive. Ma anche giochi di ricerca in casa o in giardino, sia di difficoltà sia di frequenza adatta al soggetto.
– controllo delle unghie: facendo sempre meno movimento, le unghie non si manterranno corte naturalmente. Sarà quindi necessario tagliarle noi (o farci aiutare dal veterinario o dal toelettatore) per evitare che la loro eccessiva lunghezza produca anche degli ulteriori problemi posturali, causando ulteriore dolore.
– curare la sua alimentazione, adeguandola all’età avanzata. Bisogna inoltre prestare attenzione al sovrappeso che andrebbe ad incidere ulteriormente su articolazioni già fragili.
– Se ha difficoltà a camminare sul pavimento e scivola spesso, possiamo pensare di mettere dei tappeti o delle corsie per fare in modo che lui possa camminare su delle superfici che producano un minimo di attrito, e che quindi non lo facciano scivolare.
– aumentare le visite di controllo veterinario per accorgersi tempestivamente di eventuali problematiche e agire prontamente di conseguenza.
– curare con attenzione l’igiene orale. Questo non solo per il mantenimento del benessere di denti e gengive, ma perché ormai numerosi studi hanno evidenziato quanto l’igiene orale influisca sul microbiota intestinale, ma anche quanto le problematiche collegate al cavo orale abbiano una correlazione con patologie cardiovascolari e al decadimento cognitivo.
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4 Comments
Molto interessante
Grazie Emanuela!
Grazie!
Grazie a te Cristina!